Il Sacramento del bussare al Cuore di Dio

I Verbi del Cuore

Cor-dialità


“Ho incontrato un prete accogliente e COR-diale, che mi ha ascoltato e che mi ha dato subito l'assoluzione dei miei peccati”.
A volte confondiamo la cordialità con buonismo o faciloneria: in verità nel sacramento della Penitenza o Riconciliazione si deve incontrare la cordialità del sacerdote, ma si deve andare oltre per un percorso che “segni il proprio cuore che bussa al cuore di Dio”.
Nel riconoscimento del proprio limite c'è la consapevolezza di un Dio che cancella e soprattutto ci trasforma dentro, ci cambia, ci rende nuovi e capaci di misericordia autentica.
Nell'incontro col Dio COR-diale anche noi veniamo intrisi di mansuetudine, umiltà e carità, tocchiamo con mano la grandezza della misericordia di Dio e l'incontro con lui ci fa riscoprire immensamente amati.
Ci accorgiamo che non dipende dalla simpatia e dalla bene-volenza del sacerdote, ma dal comprendere che il sacramento non è solo l'atto in sé, ma il percorso che inizia prima con la “contri-zione” generata dal confronto con la Parola di Dio e continua dopo nella bellezza del vivere “ad immagine e somiglianza di Dio”.
Come dice papa Francesco, il sacramento della Penitenza “non è un posto occupato in un confessionale, ma un percorso che rigenera una vita nuova in Cristo”, dove mansuetudine, COR-dialità ed umiltà sono frutti dello Spirito che creano una fecondità di relazioni e di incontri nuovi.
Per celebrare bene questo Sacramento io devo: credere che Dio mi accoglie, mi ascolta, mi illumina, mi perdona, mi guarisce, mi dona un cuore nuovo. Inoltre devo "essere vero" allo scopo di preparare il mio domani. Nell'incontro personale con un ministro della grazia di Dio, io accetto il dialogo per cercare le cause profonde delle mie azioni e delle mie omissioni. Mi dispongo a questo passo domandandomi qual è il mio posto, la mia responsabilità in mezzo agli altri, nella Chiesa e nel mondo di oggi..
I frutti della Riconciliazione sono: un sincero pentimento delle colpe commesse, il fermo proposito di evitare il peccato in avvenire, il proposito di ri-orientare la vita verso Dio; la volontà di riconciliarmi con lui e con gli altri; la gioia di riformare l'immagine di Cristo nata in me con il Battesimo e offuscata con il peccato. 
Trattandosi di una conversione, cambia e si qualifica tutto il cammino di fede fatto e da portare avanti... Considerando le virtù da ricuperare, decido di compiere in prima persona il bene che dipende da me. Avendo riconosciuto la paziente fedeltà di Dio che sa accogliere tutti come figli amati, sebbene deboli, sperimento una grande gioia e una luce nuova, perché il sacramento dà la forza (la grazia) di vivere secondo il Vangelo.

 

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